

Officina Grafica
2025
Mood shot in studio
Cliente
Un atelier creativo con sede a Firenze, Officina Grafica è specializzato nella progettazione di etichette e packaging per il settore vinicolo. Fondato da Vincenzo Maccarrone e Tommaso Pecchioli, lo studio si distingue per un approccio sartoriale che unisce storia, filosofia ed etica dei clienti in soluzioni visive eleganti e dettagliate .
Richiesta
Il progetto fotografico aveva l’obiettivo di documentare i loro lavori di packaging design attraverso immagini tecniche ad alta definizione e moodshots in studio. Era fondamentale valorizzare la qualità dei materiali, la precisione delle finiture e l’estetica complessiva dei prodotti, mantenendo coerenza con l’identità visiva del packaging.
Soluzione
Ho realizzato uno shooting suddiviso in due fasi: la prima dedicata alle fotografie tecniche dei packaging, con luce diffusa per evidenziare dettagli e texture; la seconda focalizzata su moodshots ambientati, curando il set design e la direzione delle luci per riflettere l’eleganza e l’artigianalità dei progetti. Questo approccio ha permesso di creare un racconto visivo coerente e coinvolgente, utile per il portfolio e la comunicazione digitale di Officina Grafica.








Mood shots in studio
Concept
Il focus di questo progetto non era raccontare il vino, ma dare risalto all’identità visiva dell’etichetta.
L’elemento distintivo è una piastra in metallo applicata a mano: un segno concreto, materico, pensato per comunicare artigianalità e cura nel dettaglio.
Da qui la scelta di costruire uno storytelling visivo che richiamasse il mondo della lavorazione manuale, restituendo coerenza tra il design grafico e l’immagine fotografica.
Set e Props
Per dare forza a questo immaginario ho ricreato un set ispirato a un’officina: superfici grezze, metallo, fumo e strumenti da lavoro.
Tutti i props sono stati realizzati in studio per dialogare direttamente con il progetto grafico: piastre sagomate, supporti in acciaio, texture industriali.
Ogni elemento è stato scelto per sostenere visivamente l’identità del packaging, senza richiamare direttamente il prodotto ma valorizzando ciò che lo rende riconoscibile.



